mercoledì 17 marzo 2010

Dieci anni di alluvione

 
Cronologia essenziale di un'alluvione durato 10 anni:

1. Il 9 settembre del 2000 si abbatte sul nostro comprensorio un'alluvione tremenda, che provoca ingenti danni e diverse vittime;

2. Il 12 e il 19 settembre, attraverso due interviste rilasciate a TeleJonio, il vicesindaco di Sant'Andrea chiede un aiuto di almeno 20 miliardi per i danni subiti dal nostro comune;

3. A ottobre del 2000, Maurizio Lijoi (sorvolando sul suo essere sindaco già da un semestre, e sull'estate da poco passata in suoni e balli), pubblica su andreolesi.com  un dettagliato resoconto dei danni ingenti causati a Sant'Andrea "alle famiglie, agli agricoltori, alle attività commerciali...", precisando, tra l'altro, che  "i fossi e torrenti quali il fosso Cupido, il torrente Bruno ed il fosso Mirarchi...versavano in stato di abbandono...I tre fossi hanno provocato l'allagamento del Centro abitato di S.Andrea Marina...Sono state asportate le opere di difesa (briglie e muri) in località Cerasia, Liforusa, Regina, Macca, Ferraro...";

4. il 17 marzo 2001 si apprende dal sindaco, in consiglio comunale, che  la Regione Calabria, nel “rimodulare” i fondi per l’emergenza alluvione, ha sottratto a Sant'Andrea la somma già assegnata di £. 6,5 miliardi. Il vicesindaco ipotizza, quale motivo di questa rimodulazione, un articolo apparso su “Il Quotidiano” del 1 febbraio a firma di Pino Commodari, all'epoca segretario provinciale di Rifondazione, il quale, denunciando una spartizione clientelare ed elettoralistica dei fondi per l’alluvione, aveva definito l’assessore ai LL.PP. ed il presidente della Regione “duo pontieri Chiaravalloti-Misiti”.

5. Il 1° settembre 2001 si svolge, a Soverato, una “Conferenza dei servizi” fra i sindaci del comprensorio e le autorità provinciali e regionali, per fare il punto della situazione ad un anno dall’alluvione. Il sindaco di Sant'Andrea, e il suo capogruppo Commodari, inscenano una protesta contro le autorità presenti alle quali rimproverano di avercela con Sant’Andrea per avergli assegnato solo 4,5 miliardi dei 28 richiesti. L’Assessore regionale ai LL.PP. Misiti, dopo essersi sincerato dell'identità dei due ospiti protestatari, prende il fascicolo di Sant’Andrea ed inveisce contro il sindaco, unico della zona a non averlo mai importunato con richieste di alcun genere, dicendogli che non ha titolo per lamentarsi in quanto totalmente inadempiente, sia per quanto riguarda i progetti delle opere finanziate, sia sulle richieste dei danni alluvionali da parte dei cittadini. Dopo un collerico intervento, entrambi sono invitati a lasciare la sala, cosa che fanno senza indugio, tra lo sbalordimento (e qualche risatina) dei molti amministratori della zona presenti; 

6. La minoranza di Civitas ritiene necessari interventi diffusi, a cominciare dalla sistemazione di tutti i fossi che attraversano l'abitato, e offre la propria disponibilità a collaborare per valutare assieme le priorità su cui intervenire con il finanziamento assegnato. Primavera Andreolese respinge l'offerta di collaborazione: unico caso nel comprensorio, è la sola Giunta a decidere di intervenire (e come intervenire) al "Ciucero" e al "Ferraro";

7. Il 7 settembre 2004 dalla Regione giunge al sindaco un ulteriore sollecito a voler finalmente istruire le pratiche per i contributi ai privati che hanno subito dei danni. Si rivelerà vano e senza esito;

8. Per le elezioni del 2005 il programma di Primavera Andreolese assicura, a pag. 7, "massima attenzione per la raccolta e smaltimento acque del quartiere Mirarchi, al fine di evitare che si ripeta quanto accaduto con l'alluvione del 2000...";

9. Il 21 aprile 2007 la "Gazzetta del Sud" annuncia per Sant'Andrea un finanziamento regionale di 1.075.000 euro. Il 24 aprile su "Il Domani" si precisa che l'amministrazione utilizzerà questi fondi "nella bonifica dei torrenti Alaca e Salubro, ma con interventi anche sul fosso Cupido che attraversa il centro abitato di Sant'Andrea marina". Il 5 settembre 2007 un articolo di Teresa Aloi su "Il Quotidiano" afferma che la Giunta comunale guidata da Maurizio Lijoi ha approvato un progetto che prevede, con il 1.075.000 euro, lavori di risanamento per Alaca e Saluro "nonché la sistemazione della vecchia strada Borbonica". "La realizzazione di quest'opera - afferma il capogruppo di Primavera Andreolese Pino Commodari - è la dimostrazione dell'attenzione e della sensibilità che quest'amministrazione possiede nei confronti dell'ambiente e soprattutto conferma la sua grande progettualità";

10. Ad agosto 2008 la situazione dei fossi è peggiorata. Il Cupito in particolare, occupato da canneti, alberi, sabbia e vegetazione, in base alle verifiche della Regione, come riporta la stampa locale, è una zona ad altissimo rischio, anche per l'incolumità delle persone;

11. il 5 settembre 2008, dopo una raccolta di firme di cittadini esasperati, il sindaco fa sapere alla stampa locale che già il 30 maggio ha chiesto al consorzio di bonifica un intervento di pulizia del Cupito; il 13 di settembre annuncia che, in virtù di un sollecito, dovrebbe essere avviata la pulitura;

12. il 13 gennaio 2009, dopo l'ennesimo nubifragio, si fanno le stime dei danni. Il blog Spiaggiadisantandrea parla di "disastro annunciato". La caserma dei Carabinieri comincia a muoversi verso il basso: ci si ricorda che i gabbioni di contenimento sono stati spazzati via nel 2000 e mai risistemati;

13. Settembre 2009: in località “Mirarchi” di nuovo cantine e seminterrati allagati e fango dappertutto, così come in località Fego. Diversi esercizi commerciali e magazzini sulla statale 106 si riempiono di detriti. I fossi Carenci e Quadro invadono la statale. Nel centro storico manca l’elettricità. Il Cupito scavalca il muretto del pontino ed invade la 106, inondando poi anche la linea ferroviaria. La spiaggia si riempie di arbusti, canne ed oggetti di ogni tipo;

14. Febbraio 2010: si sgombera la caserma dei Carabinieri;

15. Marzo 2010: viene pubblicato il programma di Primavera Andreolese per le imminenti nuove elezioni che prevede, tra le altre cose, "una razionale ed efficiente condotta di convogliamento delle acque piovane che scaricherà nel Cupito...la massima attenzione, anche, per la costruzione di un nuovo canale di raccolta e smaltimento delle acque piovane provenienti dalla parte alta del quartiere Mirarchi, che dovranno essere convogliate direttamente nel torrente Bruno...". Siamo tutti più tranquilli.