domenica 31 agosto 2008

Il vicesindaco cambia macchina, non abitudini

 
Siamo ad agosto. Piazza Castello è deserta. Nemmeno nelle prime ore del mattino è permesso parcheggiare. Il proprietario delle due autovetture immortalate (in anni diversi) nelle foto gode evidentemente di una dispensa speciale. Non espone permessi sul parabrezza: da queste parti certe sottigliezze sono inutili, nè avrebbe comunque senso che li avesse: infatti è un medico, ma non sta operando un pronto soccorso o intervenendo in un'emergenza. Ha semplicemente aperto il suo studio, cioè si è recato a lavoro, come tutti gli altri comuni mortali che hanno a che fare con questa piazza. Inoltre, se possono arrivare fin qui a piedi i suoi (spesso anziani) pazienti, di sicuro, più agevolmente, può farlo anche lui.
Quale ragione può esserci, allora, nel non voler fare, nelle dolci mattinate agostane, due passi in tranquillità, e nel voler ostentare tanta sgradevole deroga, considerato che in tutti i paesi civili, i primi a rispettare le regole sono proprio coloro che le scrivono? 
A mio parere, questa scena che si ripete, finisce per essere un fortissimo segnale, simbolico, politico. Tutti la vedono, la considerano ormai normale, e tutti capiscono quello che devono capire: che la legge non è esattamente uguale per tutti. Che alcuni la scrivono e altri la osservano. Che a volte si applica e altre si interpreta. Che - come diceva Onofrio del Grillo - io sò Marchese, e voi non siete un cazzo!