sabato 30 giugno 2001

O popolo di vigili urbani!

Lunedì 18 giugno, in un clima di grande gioia popolare, si è celebrato il concorso per 11 posti di vigile urbano provvisorio.
Niente a che vedere con le scialbe, discrete e dimesse chiamate dell’Amministrazione precedente: questa volta l’evento era stato adeguatamente strombazzato, e di conseguenza ha acceso le speranze di molti, accorsi per mettersi sportivamente alla prova.
La primavera andreolese, checché ne dicano i suoi maliziosi detrattori, fruttifica dunque tutto l’anno! Rivelatasi subito sontuosa e matura, come “estate andreolese”, nell’indimenticabile serata di Radio Italia dello scorso anno (che, come tutti hanno visto, tanti benefici, economici e d’immagine, ci ha portato), oramai provvede pure, lungimirante e benigna, per l’autunno e per l’inverno: finalmente avremo due vigili in più anche nei mesi freddi: a settembre, ad ottobre, a novembre, e persino a dicembre! Veglieranno sulla malinconia che immancabilmente segue alla partenza dei turisti. Vigileranno sulla caduta delle foglie e consoleranno i tigli via via sempre più tristi. Redarguiranno gli ultimi rondoni attardati sui cornicioni. Proibiranno il ritorno dell’alluvione. Infine, per Natale e l’Epifania, faranno in modo che sia di nuovo rispettato, dopo il successo dello scorso anno, il divieto di parcheggio su Corso Umberto I.
Ma torniamo al concorso. Oltre 40 i candidati. Sotto l’amorevole patrocinio dei nostri Amministratori, chiunque ha potuto cimentarsi: donne e uomini, adulti e ragazzi, ricchi e poveri, scapoli e ammogliati, amici e conoscenti, parenti ed affini. Mentre la prima parte dell’esame si limitava al consueto quiz a risposta multipla, la seconda, per far sì che l’elemento umano prevalesse sulla fredda e spersonalizzante valutazione matematica (come ben si addice ad una democrazia popolare), consisteva nella redazione di un verbale.
In due non ce l’hanno fatta a superare il primo turno, ma sportivamente sanno che potranno rifarsi alla prossima occasione. Certo, si poteva evitare di mortificarli, bastava fargli occupare i due ultimi posti, in fondo alla graduatoria. Ma queste logiche buoniste e assistenzialiste appartengono al passato! Per tutti vige ormai il tempo della Legalità e del rispetto delle Regole!
I nostri Amministratori hanno peraltro, in occasione di questo concorso, dimostrato la propria autonomia e indipendenza, non curandosi affatto di chi (in questi giorni anche dalle pagine dei giornali…vedi Gazzetta del Sud del 20 e del 26 giugno) continua noiosamente ad invocare “capacità progettuale”, “meno apparenza”, “nuovi sistemi di reclutamento”, “meno potere discrezionale”, e altre stramberie del genere.
Qualcuno si è vantato di conoscere i risultati, e le risposte date, in anticipo. Ma si tratta dei soliti fanfaroni.
Alla fine tutti sono tornati a casa felici, non solo i vincitori: una vera festa di popolo, non solo di famiglia o di partito.
Unici delusi il signor Buongusto e la signora Equità, che, come tutti sanno, non sono mai contenti.